Nei versi di questo poema non solo si celebrano le coraggiose gesta dei grandi eroi greci e troiani, ma si documenta un imponente scontro tra due cività, descrivendo la strategia militare, le armi e le macchine da guerra, dandoci informazioni sul livello di tecnica e sviluppo delle tecnologie militari nel 1200-1300 a. C.
Entrambi gli eserciti utilizzavano armamenti simili, tipici del periodo storico, come gli archi, le lance e le spade; il carro da guerra, in seguito alla domesticazione del cavallo, era diventato fondamentale nella strategia degli attacchi, strategia che si evolveva in nuovi schieramenti e schemi per ottenere la protezione più efficiente dei soldati, spesso solamente protetti dallo scudo.
« Nono giunse Teucro tendendo l'arco ricurvo, e si pose dietro lo scudo di Aiace di Telamone; quando Aiace spostava lo scudo, l'eroe prendeva la mira e scagliava un dardo nel folto: e se colpiva un guerriero e questo cadeva esalando la vita, allora- come un fanciullo che dietro alla madre si cela- tornava da Aiace che lo copriva dietro lo scudo lucente) (Omero, Iliade canto VIII) Lo scudo di Aiace era pesante e difficile da portare. In questo modo era più facile difendersi che attaccare. Suo cugino Achille invece portava con sé, insieme alla celebre lancia guaritrice e feritrice allo stesso tempo, uno scudo largo, rotondo e maneggevole, che portò diversi successi contro i troiani. Lo scudo dei soldati semplice era invece rotondo o ottagonale. A differenza degli eroi loro difficilmente avevano una corazza e contavano soltanto sullo scudo per difendersi. »
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